La seconda guerra mondiale: I sei anni che hanno cambiato la storia (Italian Edition) by Antony Beevor

La seconda guerra mondiale: I sei anni che hanno cambiato la storia (Italian Edition) by Antony Beevor

autore:Antony Beevor [Beevor, Antony]
La lingua: ita
Format: azw3
ISBN: 9788858644591
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2013-04-23T16:00:00+00:00


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La battaglia dell’Atlantico e i bombardamenti strategici

(1942-1943)

Nell’autunno del 1941, i successi della Royal Navy e della Royal Air Force nell’affondare i convogli che trasportavano i rifornimenti destinati all’Africa Korps di Rommel avevano spinto Hitler a ordinare il trasferimento di numerosi U-boot dall’Atlantico al Mediterraneo e alle sue vie d’accesso, ignorando le dure obiezioni dell’ammiraglio Dönitz. I sommergibili tedeschi registrarono qualche importante vittoria – mandando a picco, in novembre, la portaerei Ark Royal e la corazzata Barham –, ma le intercettazioni Ultra diedero comunque un contributo significativo alla sopravvivenza dell’8a armata in Africa settentrionale.

Anche se gli Stati Uniti erano ormai in guerra con la Germania, il capo di stato maggiore della US Navy, ammiraglio Ernest King, era restio a imporre un sistema di convogli lungo la costa orientale americana. Dönitz mandò nell’area alcuni dei suoi U-boot Tipo IX con il compito di silurare le navi – soprattutto le petroliere – di notte, approfittando dello sfondo luminoso della striscia costiera: le perdite alleate furono talmente ingenti che, all’inizio di aprile, su pressione di Marshall, King fu costretto ad affiancare unità di scorta alle navi da trasporto. I tedeschi, di conseguenza, spostarono i loro attacchi nei Caraibi e nel golfo del Messico.

Nel febbraio del 1942 la Kriegsmarine aggiunse un quarto rotore alle sue macchine Enigma; a Bletchley Park il nuovo sistema venne battezzato Shark (squalo) e ci vollero mesi prima che venisse infranto. A peggiorare ancora di più le cose, i tedeschi decrittarono il codice dell’Ammiragliato noto come Naval Cipher 3, usato per scambiare con gli americani informazioni dettagliate sui convogli. Anche se i britannici sospettavano già da agosto che fosse stato violato, continuarono inspiegabilmente a servirsene per altri dieci mesi, con conseguenze disastrose.

Nel 1942 furono affondate un totale di 1100 navi, di cui 173 nel solo mese di giugno. Alla fine di ottobre, però, venne recuperata una macchina Enigma completa di impostazioni da un sommergibile che stava affondando nel Mediterraneo orientale e così, a metà dicembre, gli specialisti di Bletchley Park riuscirono a decodificare Shark. Gli Alleati poterono quindi cambiare le rotte dei convogli per evitare i «branchi» di sommergibili e guidare sulle zone di schieramento di questi ultimi gli aerei antisom che decollavano da Canada, Islanda e Regno Unito (cosa che costrinse gli U-boot a concentrarsi nel «buco nero» in mezzo all’Atlantico, una zona che rimaneva al di fuori del raggio d’azione dei velivoli con base a terra).

Per estendere l’autonomia dei suoi U-boot in mare – in termini sia di tempo sia di percorrenza – il contrammiraglio Dönitz (che era stato promosso quando aveva sostituito Raeder come capo della Kriegsmarine) introdusse le «mucche da latte», ossia battelli subacquei che rifornivano di armi e combustibile i sommergibili in missione offensiva. In dicembre, poi, mandò U-boot anche nell’oceano Indiano. Durante l’operazione Torch, l’U-173 mandò a picco 3 navi della flotta d’invasione al largo di Casablanca, e la notte seguente l’U-130 (comandato da Ernst Kals) ne affondò altre tre.

Nel frattempo, le rotte percorse dai convogli artici continuavano a costituire un «tragitto infernale». Nei mesi



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